A vent’anni dalla morte, Santo Versace ricorda il fratello Gianni. Per lui non c’è dubbio: è stato ucciso da un killer, ma rimarrà per sempre immortale.

Sono passati vent’anni dalla morte dello stilista Gianni Versace e suo fratello Santo ha voluto ricordarlo in un’intervista ad “Un Giorno da Pecora“, il programma di Rai Radio1 condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro.

Secondo Santo, non ci sono dubbi: ad uccidere Gianni è stato un killer. “Fin dal primo momento è stato tutto chiaro: c’era un serial killer che cercava un personaggio da uccidere per passare alla storia, e ha trovato Gianni Versace. Che, peraltro, quel giorno non doveva neanche essere a Miami“, ha dichiarato.

Gianni Versace
Gianni Versace

Gianni Versace, 20 anni dalla sua morte

Santo ricorda come se fosse ieri il giorno in cui gli hanno detto che suo fratello Gianni era stato ucciso. Per lui, è come se non fosse mai morto: “Mi ricordo il momento in cui ci mi comunicarono della morte di Gianni. Io ero a Roma, e mi dissero: è morto. E io risposi subito: Gianni non è morto, Gianni è immortale. Quest’anno sono 20 anni dalla sua morte, e da quello che abbiamo saputo, è stata fatta giustizia“.

Santo Versace e il Bunga Bunga

Dopo aver ricordato dell’amato fratello, Santo nell’intervista ha dichiarato di voler vestire il Presidente Mattarella, un uomo che stima molto e che ci rappresenta all’estero.

Per concludere, Versace ha raccontato un divertente episodio che ha coinvolto lui e sua moglie ai tempi del berlusconismo: “Tempo fa, io e mia moglie eravamo all’aeroporto di Shangai. Appena sbarcati. Un controllore, dopo aver visto il passaporto di mia moglie, le chiese: ‘lei è italiana? Ah, bunga bunga allora!’. Ecco, non so se il bunga bunga ci sia mai stato, ma di sicuro so che tutto il mondo ne ha parlato“.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 30 Maggio 2018 19:25


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